Sul fare nuove conoscenze a Barcellona

E’ sabato sera e la città, ed io, ci prepariamo come sempre a dare il meglio di noi, ad offrire al mondo la nostra faccia più trendy, quella che tutti si aspettano. Cerco il vestito più figo (non è che sia difficile, ne ho 2  e li alterno), penso ai posti più interessanti dove andare, mi trovo con gli amici e poi mi riempio d’alcool per avere qualcosa da dire, o solo per passare indenne la barriera dell’insicurezza. Parlare e parlare, poi prendere un drink, ballare e poi palare di nuovo. In condizioni difficili, certo, la musica è altissima, non capisco una sega di quello che mi stai dicendo, ma poi scusa, di dov’è che sei tu, perchè forse mi sa che non parlo nemmeno la tua lingua. Dai, avrai al massimo 25 anni -va beh che fino al quarto di secolo posso scendere checcazzo- e sei troppo moderno per i miei gusti, ma tutto ok lì nascosta sotto tutto quel tabacco intravedo qualche passione in comune. Sì, anche a me piace il cinema, poi è bello che tu abbia dei gusti musicali decenti che si allontanano un po’ da quelli dei soliti fricchettoni catalani con gli slogan riciclati da Manu Chao. Certo, ci sono stata anche io a quel concerto, molto bello. Quasi quasi adesso ti abbraccio perchè, alterata dall’effetto dei vari vodka tonic, dopotutto potresti anche essere la rivelazione della serata…Aspetta, mi allontano un attimo per prendere da bere poi torno; ma chi è quello? Ah è il tuo ragazzo dici, certo, ma ti voglio già bene, sei supersimpatica e una di queste sere ti invito ad una festa fighissima che facciamo a casa di un amico. Oh, perchè no, sarà divertente…

Avanti il prossimo, che poi verso le 6 me e vado a casa. E lì al massimo, occupando con piacere tutto il lettone, mi leggo un articolo di quelli di Vice, loro sì che hanno qualcosa di divertente da dire…e, per fortuna, non c’è bisogno di rispondere nulla di originale.

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