Sul mio rapporto con il pomeriggio

Quelle ore strane, nei giorni di festa, tipo tra le 3 e le 6 di pomeriggio, quando mi trascino fuori dal letto solo per pensare che sto facendo qualcosa di utile della mia giornata, rispondo a qualche mail, leggo semi sdraiata in terrazza qualche pagina di un libro dei 3 o 4 che ho vicino al comodino e che non finirò mai, mi faccio un the e poi penso ai programmi per la serata. Dovrei dare una pulita alla casa forse, o magari fare un po’ di spesa perchè il frigo è vuoto, oppure potrei andare a vedere quella interessante esposizione di cui mi hanno parlato ieri, o perchè no una passeggiata, la città oggi è meravigliosa…ma no dai, ora ho proprio voglia di ascoltare quella canzone fighissima e pensare un po’ a me, a te. E dare corda a quella sensazione di malinconia che mi segue da vicino, il colore ovattato del pomeriggio. Le prime ore del giorno, quelle sì che sono produttive, se solo le vedessi,  non come i pomeriggi, svagati, svogliati, dilatati. Mi sembra di riconoscermi…ecco, il sole sta per scendere, finalmente sono a mio agio. Buon pomeriggio comunque, questa è la prima volta che scrivo sul blog.

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