Sugli indifferenti

Indifferenza, pigrizia, egocentrismo, individualismo, rassegnazione, insicurezza, noia, disinteresse. Pochi giorni fa, mi sono fermata a pensare quanta poca volontà ci sia, sempre più spesso, di andare a fondo nelle relazioni tra le persone. Dedicare il tempo necessario a conoscersi, provare a capire se qualcuno ti piace o no, attendere più di 10 minuti per vedere se abbia qualcosa da dire, senza bisogno di strillarlo ma piuttosto suggerendo, sussurrando. Tutto questo esiste sempre meno. Come pure il suo opposto, ovvero l’istinto assecondato senza pregiudizi ne interferenze morali o culturali. Né l’una né l’altra cosa, né  conoscenza profonda né  passione alla cieca: la maggior parte delle volte ci si limita a studiarsi, a fare qualche timido tentativo di approccio, a cercare di crearsi un personaggio che risponda alle aspettative dell’interlocutore. In fretta. Perchè si cambia velocemente, amici, amori, amanti, stile di vita. La data di scadenza è prossima, e se uno non si gioca bene le sue carte al volo, il sostituto è dietro l’angolo. Questa competizione per emergere e farsi notare, a lungo andare sfianca. Erode la sicurezza in se stessi, porta a farsi domande assurde su cosa ci sarà di sbagliato in quello che si sta facendo, magari a sentirsi un po’ disadattati. E, in rari casi, prima o poi lascia il posto ad una presa di coscienza di quanto tutti questi giochi siano inutili, di quanto tutto potrebbe essere semplice e bello.

Anche io sono spesso finita più o meno consapevolmente all’interno di questo ingranaggio; anche io molte volte ho rinunciato a prendermi tempo, a dire delle cose che sono rimaste sospese e che non arriveranno mai al mittente, lasciando perdere ancor prima di cominciare per paura o forse solo inerzia. Al contrario, spesso ho anche detto troppo, mi sono sbilanciata fino al limite del ridicolo, mi sono lasciata andare senza pensare alle conseguenze, senza aspettare, perchè in fin dei conti si vive di momenti. Ma esiste una via di mezzo? Un modo per stare bene insieme senza tessere trame così complicate che persone poco sveglie come me potrebbero anche faticare a capire?

Non lo so, questo post è gia di per sè sufficientemente pacco senza voler dare una conclusione filosofica spicciola alla Paulo Coelho. Oggi mi girava così, ma per rifarmi il prossimo tema sarà una cagata di dimensioni galattiche.